Indice
- Quanti giorni di preavviso devo dare alla mia colf per licenziarla?
- Come licenziare una Colf con contratto a tempo indeterminato?
- Quando muore il datore di lavoro che succede?
Quanti giorni di preavviso devo dare alla mia colf per licenziarla?
I datori di lavoro che vogliono licenziare la propria lavoratrice domestica, devono rispettare come da contratto collettivo, un determinato periodo di preavviso.
E’ oppurtuno, prima del licenziamento della colf, discutere con la lavoratrice e chiarire le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
In seguito si consegnerà, la lettera di preavviso (con ad esempio la dicitura raccomandata consegnata a mano) indicando la data esatta della conclusione del rapporto di lavoro, in base alle ore settimanali e all’anzianità di servizio (gli anni di lavoro prestati).
Come licenziare una Colf con contratto a tempo indeterminato?
In caso di licenziamento, di una Colf, i giorni di preavviso sono uguali per i rapporti di lavoro superiori a 24 ore settimanali, a:
- 15 giorni di calendario, per un’anzianità lavorativa fino a 5 anni;
- 30 giorni di calendario, per anzianità oltre 5 anni.
Nel momento in cui si procede al licenziamento di rapporti di lavoro pari o inferiori a 24 ore settimanali, il periodo di preavviso è pari a:
- 8 giorni di calendario, per un’anzianità lavorativa fino a 2 anni;
- 15 giorni di calendario per anzianità oltre 2 anni.
Per i portieri privati, custodi di villa ed altri lavoratori con alloggio indipendente di proprietà del datore di lavoro, il preavviso è di:
- 30 giorni di calendario fino ad un anno di anzianità;
- 60 giorni di calendario per anzianità superiore ad un anno.
Quando muore il datore di lavoro che succede?
In caso di morte del datore di lavoro, gli eredi devono cessare il rapporto di lavoro e corrispondere alla lavoratrice l’indennità di mancato preavviso, pari alla durata del rapporto di lavoro ed alle ore settimanali previsti dal contratto.
La colf è possibile licenziarla per i seguenti motivi:
- giustificato motivo oggettivo (ad esempio per trasferimento del datore di lavoro presso una casa di cura),
- per giustificato motivo soggettivo (collegato alle prestazioni della colf o ad un suo comportamento)
- per motivo disciplinare o giusta causa , dovuto dall’abbandono del posto del lavoro e per un fatto grave della lavoratrice.
E’ cruciale non sottovalutare le motivazioni del licenziamento e corrispondere quanto dovuto alla lavoratrice per non incorrere in cause giudiziali, che nella maggior parte dei casi, favoriscono il dipendente.
Per tutte le info sul contrattto di lavoro delle colf e badanti, leggi il nostro articolo: Contratto colf e badanti 2024: Guida completa e aumento degli stipendi minimi